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Come Riconoscere la Cladocora Cespitosa

Questo Celenterato (Cnidario) è inquadrato nella classe Antozoi, sottoclasse Zoantari (Esacoralli), ordine Madreporari, famiglia Favidi, genere Cespitosa. Gli Esacoralli, o Zoantari, sono quegli Antozoi provvisti di tentacoli in genere non pinnati; i Madreporari sono Esacoralli generalmente coloniali con lo scheletro calcareo che sostiene i e riproduce la struttura dei polipi; i Favidi sono quei Madreporari provvisti di teca con il margine ben dentellato e setti senza pori. I singoli polipi di C. cespitosa sono raggruppati in colonie dalla forma variabile ma che può essere anche regolare-rotondeggiante, tanto da fargli attribuire anche il nome comune di “cervello” oltre a quello maggiormente noto di “cespuglio di mare”.

Lo scheletro dei singoli polipi è costituito da rametti cilindrici calcarei, paralleli tra loro; il “calice” è ovviamente rivolto verso l’alto, o meglio verso l’esterno; ogni ramo possiede due o tre ramificazioni laterali. I “calici” hanno il contorno quasi circolare o leggermente schiacciato; l’interno, concavo, è diviso in setti; le pareti esterne presentano sottili coste longitudinali. La colorazione di polipi è bruna con vari gradi di intensità, mentre l’estremità dei tentacoli è chiara.
Lo sviluppo della massa coloniale, la lunghezza dei rametti e quindi l’altezza dei polipi, è relazionata e condizionata all’intensità del movimento dell’acqua e ad altri parametri.
Da piccole colonie basse, di pochi cm, a formare dei “cuscini” presenti in bassa profondità e moto ondoso sensibile, si passa a colonie ben sviluppate nelle zone più profonde o comunque riparate, con polipi di 20-25 cm e meno assiepati. Non è raro osservare colonie con uno sviluppo complessivo di mezzo metro. Il fitto intreccio delle ramificazioni ospita una varietà di piccoli organismi come Crostacei e Policheti. La specie è presente nel Mediterraneo, su fondali rocciosi e misti, in genere da pochi metri di profondità fino ai 70 ed oltre.

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